A cura di Silvia Cossio
"Alta marea di mezzanotte" di Sara Craven.
Siamo di fronte a una storia di altri tempi - d'altronde la
prima edizione in Italia risale al 1981, anno in cui è nata la Harlequin
Mondadori - dove certe mentalità sembrano lontane anni luce da noi, dal nostro
modo di pensare, però..... cosa devo dire? Mi è piaciuto tantissimo!
La giovane donzella in difficoltà; il lui di turno
estremamente arrogante alla presenza del quale, vi assicuro, ben poche non
sgombrerebbero la prima superficie a portata di mano.... :D e al quale tutto
viene perdonato; il mistero che avvolge un passato ancora troppo presente nella
vita dei protagonisti; un destino che deve compiersi; l'atmosfera magica che dà
quel tocco in più a questo scenario...... sospirone!
La Craven, è risaputo, è una delle mie autrici preferite,
pertanto sono oltremodo felice di aver avuto la possibilità di collezionare un
altro suo capolavoro, poiché di questo si tratta. Un libro che consiglio ben
sapendo non sia facile da reperire, tuttavia, se dovesse passare tra le vostre
mani, come è successo a me, non esitate, vale la pena di leggerlo.
"Baci , brividi e carezze" di Madeline Hunter.
Come spesso accade quando un libro piace, non vorremmo mai
finirlo e, una volta chiuso, si accarezza con nostalgia la copertina cercando
di memorizzarne i dettagli. Do per scontato che succeda a tutti perchè credo
che nessuno possa restare indifferente a qualcosa che, anche se per poco tempo,
ci regala tantissime emozioni.
Da questa premessa avrete già capito che il libro mi è
piaciuto tantissimo, pertanto non mi resta altro da fare che consigliarne la
lettura. La storia ben articolata, l'eroticità che la contraddistingue, il
pizzico di mistero che vede coinvolte le donne di "I fiori più rari"
e tanto altro vi convinceranno più di quanto potrò mai dirvi a parole.
PS: ho provato grande simpatia per il duca Castleford, amico
del protagonista, e per il medico legale di cui però non viene detto il nome...
spero di leggere quanto prima una storia anche su di loro.
"Innocenti tentazioni" Sara Craven
Una storia dal sapore antico, nello stile della Craven, un
po' lontana dalla realtà di oggi, che tuttavia - non posso farci niente - mi è
piaciuta tantissimo! Sarà che sono cresciuta con l'idea del principe azzurro,
nella convinzione che per ogni donna esista la persona giusta, l'altra metà
della mela che ci aspetta da qualche parte senza ingiallire mai, sarà che...
no, non voglio cercare scuse. La verità è che, da buona romanticona, credo in
quel valore - spesso oggi scontato o strapazzato - dato dall'amore e apprezzo i
sentimenti così cm vengono descritti nella storia appena letta.
Per me, STUPENDO!
"L'erede dello sceicco" Sandra Marton
SPOILER: l'idea del figlio in provetta, dello scambio di
questa e del destino che fa il resto non era male, ma poteva essere sviluppata
meglio. La protagonista è una donna di gran carattere, tuttavia alle volte si
dimostra irrazionale e isterica (ci manca poco che accusi il protagonista di
stupro!); lui, se paragonato a lei, è un debole con tratti infantili.
Determinato sì, ma troppo spesso collerico. Ci sono delle cose, poi, poco chiare.
Ad esempio, all'inizio si parla di un ex "bruto e traditore" che
sembrerebbe essere in parte il motivo che porta la protagonista ad avere un
figlio senza necessariamente doversi legare a qualcuno, poi però di questo ex
non si sa più nulla, non viene mai menzionato. Il finale è bello ma
striminzito.
"Affari scottanti" Olivia Gates
Il libro non mi è piaciuto molto, o meglio è stato un sali
e scendi, un momento mi prendeva, un momento no. La storia è molto bella, la
passione tra i due protagonisti è indiscutibile (nello stile della Gates),
l'amore travolgente, di quelli che ti cambiano la vita.... tuttavia qualcosa
non mi ha convinto. Alcuni dialoghi li ho trovati pesanti, a tratti complicati
(forse ero io stanca :P) e il finale, oltremodo prevedibile, casca nel
ridicolo! Nulla da ridire sul modo di scrivere dell'autrice, in questo eccelle.
SPOILER SPOILER SPOILER
SPOILER SPOILER
Bellissima la descrizione dell'incontro tra il protagonista
e il figlio. Toccante. Chissà se esiste davvero questo istinto base,
primordiale, che porta un bambino piccolo a riconoscere il proprio padre. Se
penso a mio figlio che in centro a Udine ha abbracciato le gambe di un perfetto
sconosciuto chiamandolo papà (a sua discolpa posso dire che il tizio in
questione era molto alto come mio marito) tra le risate generali dei suoi amici
e la sottoscritta che infieriva dicendo di stare tranquillo perché non gli
avrei chiesto gli alimenti… posso solo sperare di non venire additata come una
“svergognata” :D
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